La pioggia infradicia buio e passi; ma nelle marche dell’impero urbano la gente si muove; scuote di dosso il panno della moltitudine pigra e sbandiera convinti sorrisi, chiamati a dolci baratti in una notte di quasi inverno.
Riti minimali suonano di arte e diritti, per le donne del mondo. Vicinanze calorose tra palco acceso e platea attenta incendiano le mani.
Esecuzioni (Alessandro & la sua band) in vena di raffinatezze intuitivamente fruibili da menti e cuori sedotti; fili luminosi (Cri: voce e corpo) di arti-fici narranti, di suggestioni ficcanti: E il condor angelico della ri- conoscenza vola in spirale vibrante, presente e silente: lascerà uova dischiuse e gemme di grano?
Fuori il buio si traversa con meno paura; forse più dilemmi abitano la frontiera di periferie in cerca di legami, ma nulla muore non nato, se la bellezza che passa tra violino e ventri lascia una carezza che non si perde.
Nel silenzio del dopo, il ritorno coglieva forse pigolii di nuovo ai bordi delle curve.
Buona notte, comunità di speranze. Vigili e sospese verso l’alba…