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OpenUp 2022 – “Prima” di Pace e guerra

13 LUGLIO 2022

Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere (C. Wolff)

Dolore solenne, consapevolezza acuta, emozione vaticinante: in principio era la pace gylanica e l’abbraccio; poi -ed ora ancora- patriarchi e guerrieri in ricorrente violenza; alla fine -poete vibranti- sarà umanità che cura pace.
Non solo l’imbrunire lento era magico (la luna piena in incognito ascoltava sotto il palco, cuori di convenuti liocorni anticipavano il ritmo, la pelle accaldata fioriva di brividi pungenti).
Musica avvincente di gesti sonori; parole limpide di donne, assorte, in fiori chiaroscuri. Per addii di sangue e lacrime, fughe di inesausti seminatori, macelli di giovani radici, paure di morte che arrestano la mente, avide monete spremute dai cannoni.
Ma per convinta dolcissima sapienza si scova il pertugio che lascia le tombe per riabbracciare il mare, che diserta lo scannatoio per cercare legami, che coltiva una rosa di gennaio per curare la primavera, che evapora veleni violenti e ne fa pioggia sottile, come un dolore che perde i pugnali, come lo sguardo di una mano che esplora un altro io, come l’abbraccio amicale di un grumo di grazia.
Sul palco, balaustra di pensieri mordenti e moventi: Cristiana assorta veggente (Cassandra & Lilith), Alex profondo canto pluriverso, Carlo di mani ebbrezzanti corde inquiete, Maurizio timoniere a battiti di cuori, Daniela che in agile virtù penetra anime.
Nessuno/a voleva che finisse la sera: avendo provato rabbia e amore, stanchezza e sogno, fragilità dell’essere e potenza di un desiderio portato via come dono da ri-donare: “… donne e uomini insieme a ricordare/ che ciò che più vogliamo, il nostro fine supremo: / stare nella pace. Abitare la terra/ in un respiro grato. Noi ultimi arrivati” ( M. Angela Gualtieri)

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Eravamo io, saremo noi Cosa abbiamo fatto

Eravamo io, saremo noi

Restituire la memoria e ritrovare la speranza

Un racconto rielaborativo di lutti e speranze, di perdite e di riacquisizioni, teso alla com-posizione di una affabulazione corale, preannuncio di una possibile depurazione e valorizzazione del dolore, delle difficoltà, delle rotture e dei ricongiungimenti. E ciò stimolato dalla suggestione che narrazioni – il teatro si riconferma funzione alta e civile- di “altri” e simili eventi che già la memoria ed il sentire hanno visitato.

È infatti per noi politicamente ed eticamente imperdibile il patri/matri-monio costituito da esperienze di relazioni e riposizionamenti individuali, famigliari, sociali che l’emergenza COVID ha prodotto e diffuso nelle biografie delle persone coinvolte, direttamente o indirettamente, in questo tempo sospeso tra morte e rinascita, paura e coraggio, abbandono della “normalità” e desiderio di nuove libertà non più solitarie.

Due performance visibili gratuitamente per due giorni sul canale Youtube di Alilò

dalle ore 12 del 21 aprile alle 12 del 23 aprile Resti. Storie siriane: esperienza di reclusione per guerra invece che virus
dalle ore 12 del 29 aprile alle 12 del 1° maggio Parla con Loro: Santi vissuti durante pandemie e ristretti in spazi brevi

e per concludere…

il 16 maggio alle ore 16 a Bergamo, nel cortile di Casa Mater, via della Clementina 34 quartiere Boccaleone, una performance basata sulle interviste realizzate tra gli abitanti di alcune zone popolari della città, alla ricerca delle esperienze vissute nel periodo della pandemia.

I posti sono limitati, prenotatevi scrivendo a:

alilofuturoanteriore@gmail.com

La narrazione diventa la chiave per uscirne.

Una produzione di Alilò futuro anteriore

Con il patrocinio del Comune di Bergamo

Con il contributo di Regione Lombardia, Fondazione MIA e CUT (Centro Universitario Teatrale di Bergamo)

Hanno collaborato a questo progetto
Vanni Maggioni
Vanni Maggioni

Insegnante, poeta

Laura Mola
Laura Mola

Attrice, performer