Dichiarando un approccio interdisciplinare e socio-costruttivista, le autrici focalizzano l’attenzione sui temi della genitorialità (ruolo socio-culturalmente costruito), della capacità generativa e della cura, producendo un’analisi socio culturale fortemente contestualizzata nella complessità contemporanea. Un curato intreccio di posizionamenti, di materiale empirico e di letteratura scientifica attiva una sfidante rielaborazione di ruoli di genere connessi al “farsi genitori”.
Con piglio originale Ottaviano e Santambrogio adottano una prospettiva gilanica, facendo riferimento puntuale e suggestivo a civiltà caratterizzate da un modello sociale, economico, culturale e relazionale mutuale, equo e non gerarchico, che può essere ritrovato in società matrifocali e matrilocali tuttora esistenti.
L’opera, dopo aver analizzato la funzione storica e sociale ricoperta dalle donne in quanto madri, propone un’analisi su identità maschili, paternità e cura, riconfermando le ambivalenze in atto nelle maschilità contemporanee, sospese tra rigidi modelli patriarcali e nuovi comportamenti non ancora del tutto consolidati. Il focus sulla cura suggerisce una riconciliazione tra generi, a partire dalla comune condizione umana di vulnerabilità che tutti/e sperimentano: la nascita. Il ri-conoscersi reciproco in comuni origini diventa transizione, non indolore ma evolutiva, per nuove relazioni mutuali tra esseri umani e quindi tra umanità e ambiente circostante, in una tensione a risignificare ruoli, processi, relazioni, esplorazioni.