Progetti in corso

Componimento sui generi(s)

Performance teatrale – Atto unico in 30’ – con Mauro Danesi, Sophie Hames, Cristiana Ottaviano

Questo lavoro teatrale nasce da una ricerca scientifica (condotta presso l’Università di Bergamo da un’équipe pluridisciplinare) sui temi dell’evoluzione dei generi nel contesto contemporaneo. È indagato il retroterra di quei costrutti culturali, atteggiamenti e assunzioni di ruolo che producono, in conseguenza, discriminazioni, violenze, esercizio distorto del potere, sensi di colpa, mancate consapevolezze sui processi di cambiamento sociale e culturale… necessari a una co-evoluzione del femminile e del maschile, di donne e uomini.
La performance mette in scena e svela ambiguità, ambivalenze, costrizioni, abitudini che precedono e, spesso, producono appartenenze di genere subite come gabbie o destini, e non vissute come personali percorsi di identità evolventi. In tale crogiuolo è possibile percepire il nocciolo duro e buio delle ombre che generano dominio, ma anche gridi/a di luce che da nuove consapevolezze e responsabilità educative possono essere messe in gioco, traversando confini.
Questa proposta artistica e culturale, già sperimentata efficacemente sul tema delle relazioni intergenerazionali – con lo spettacolo “Alilò rinati nonni domani” – coniuga l’indagare per conoscere, il ri-conoscere per comunicare, il narrare per creare. Scienza, metodo e passione si intrecciano in forme espressive inedite e, quindi, stimolatrici di attenzioni e promotrici di coinvolgimenti. Pulsa la compresenza costitutiva di eros e logos che, questa volta, con-sente di affrontare un tema oscuro e profondo (troppo spesso ideologicamente affrontato), quale quello del rapporto tra il femminile e il maschile e dei ruoli di genere. Si esplicitano suggestioni e traiettorie che si prestano anche a prefigurare percorsi formativi, partecipati e creativi, in scuole, associazioni, enti e organizzazioni sociali, contesti lavorativi.

Nello specifico questa performance teatrale è stata più volte proposta all’interno di una struttura artistico-logoica intitolata “Le ombre del buio. Origini (quasi) nascoste della violenza di genere“, preceduto dalla proiezione della video-inchiesta di Alessandra Ghimenti “Il cielo è sempre più blu” e seguita da un dibattito pubblico.

LA PERFORMANCE TEATRALE È FRUIBILE ATTRAVERSO LA RIPRODUZIONE IN VIDEO

Una replica del 2018 è disponibile in video (su richiesta, a pagamento)

Si ringrazia per la collaborazione Luigia Calcaterra

 
Hanno collaborato a questo progetto
Pubblicazioni collegate
Cosa abbiamo fatto

Le radici culturali della violenza. Per una comunità di…

Storie narranti di generi, legami, tenerezze, poteri

Tre serate organizzate dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con Alilò futuro anteriore e Educare alle differenze, con il patrocinio del Comune di Bergamo e della Provincia di Bergamo.

23 novembre 2018
Sui generi(s)
videoinchiesta tra bambini e bambine sugli stereotipi di genere; spettacolo teatrale Componimento sui generis(s); commento di Pietro Barbetta e Ivo Lizzola
ore 20,30 Auditorium di Loreto (Largo Roentgen 4) – dalle ore 20 buffet di accoglienza (in collaborazione con Azienda Bergamasca Formazione)

28 novembre 2018
Violenza
performance teatrale con marionette per adulti Isotta; commento di Elena Bougleux e Sara Bonfanti
ore 20,30 Porta Sant’Agostino

6 dicembre 2018
Tenerezza
concerto-conferenza Tenerezza e violenza nel maschile; commento di Cristiana Ottaviano e Alberto Zatti
ore 20,30 Auditorium piazza Libertà

ADERISCONO: “Non sei sola”-Rete Territoriale Antiviolenza Ambiti di Treviglio e Romano di Lombardia; ACLI-Molte fedi sotto lo stesso cielo; AEPER-Progetto “Mai+violento”; Agedo Bergamo; AIAF-Associazione italiana avvocati per la famiglia e per i minori; AIED Bergamo; Agenzia di Tutela della Salute-ATS di Bergamo; Amnesty International-Gruppo di Bergamo; ASD-Ananda; Associazione Culturale Immaginare Orlando; ARCI Bergamo; Arcigay Bergamo CIVES; ArciLesbica Libera Bergamo; Associazione Fior di Loto; Associazione Micaela onlus; ADI-Associazione Dimensione Illudica; Associazione Provinciale Forense di Bergamo-Sezione Famiglia e Minori; ASST Ospedale Bergamo Est Seriate; ASST Ospedale Bergamo Ovest Treviglo; ASST Ospedale Bergamo Papa Giovanni; Avvocatura per i diritti LGBTI-Rete Lenford; Bergamo Pride; Centro aiuto Donna; CESVI; CGIL-Camera del Lavoro territoriale di Bergamo; CISL unione sindacale territoriale di Bergamo; Comitato Carcere e Territorio Bergamo; Comuni di Arzago, Curno, Dalmine, Levate; Comune di Bergamo: Assessorati all’Istruzione Formazione Università e Sport, Coesione sociale, Cultura; Tavolo contro l’omofobia del Comune di Bergamo; Comune di San Pellegrino Terme (capofila della Rete Interistituzionale Antiviolenza Val Brembana–Valle Imagna e Villa d’Almè); ConfCooperative Bergamo; Consiglio delle donne del Comune di Bergamo; Consorzio Ribes; Cooperativa Ruah; Coor.Ge.I.Co.Bg-Coordinamento Genitori Istituti Comprensivi Bergamo; Coordinamento provinciale bergamasco Enti locali per la pace e i Diritti umani; CSC Anymore; CSV–Centro Servizi Volontariato di Bergamo; CTI-Coordinamento Teologhe italiane; Emergency Bergamo; Famiglie Arcobaleno; Festival Danza Estate-23/C Art Coop. Sociale; Festival Domina Domna; Fondazione Serughetti-La Porta; Isabelle il Capriolo; Lab 80; Lesbichexxxbergamo; LIBERA Bergamo Coordinamento provinciale; Pandemonium Teatro; Proud2Be; Provincia di Bergamo; Tavola della Pace; UDI Velia Sacchi Bergamo; UIL di Bergamo; Uisp; Valdesi-Centro culturale protestante; Weworld onlus

Hanno collaborato a questo progetto
Pubblicazioni collegate
Cosa abbiamo fatto

Piccolo Uovo e altre storie

Un attore, Mauro Danesi, e un’attrice, Laura Mola, presentano in forma teatrale alcuni libri per l’infanzia liberi da stereotipi. Si narra di famiglie diverse, tutte belle e speciali e di bambine e bambini che vogliono semplicemente realizzare i loro sogni.

La performance (di 20 minuti) è pensata per un pubblico dai 5-6 anni e si presta per un confronto successivo con il giovane pubblico; può essere utilizzata anche come dispositivo formativo con adulti. In questo caso è accompagnata da una relazione sul ruolo delle fiabe.

Si ringrazia per la collaborazione Luigia Calcaterra

Laura Mola
Laura Mola

Attrice, performer

Cosa abbiamo fatto

Alilò. Ri-nati nonni domani

Performance teatrale di 55’ (con 2 attori e 4 attrici) che si presta ad aprire un dibattito aperto al pubblico, con eventuale contributo di esperti/e di legami, generazioni, processi di invecchiamento e nonnità. Un’indagine sociologica ha trovato nella costruzione di una performance teatrale un esito tanto inaspettato quanto efficace, ‘aperto’, evolvente. Si realizza così una feconda convivialità tra metodo scientifico, arti-ficio teatrale, pienezza umana.
Il lavoro sociologico sul campo che ha preceduto la realizzazione della performance ha fatto emergere, soprattutto nella dimensione calda della relazione interpersonale, spaccati di realtà e di emozioni che una ‘classica’ esposizione accademica, da sola, rischierebbe di non poter pienamente com-prendere. 
L’evoluzione nel rapporto tra nonni (biologici e non) e nipoti; le nuove forme della relazione educativa tra generazioni, concezioni e vissuti delle famiglie nel tumultuoso mutare dei contesti; l’ambivalente rapporto con i diversi strumenti di comunicazione; dimensioni, consapevolezze e rimozioni dei processi di invecchiamento: sono alcuni dei temi ‘precipitati’ con diversi linguaggi nella performance.

Si realizza, quindi, una modalità innovativa e sperimentale per la restituzione di ciò che dalla ricerca si è appreso, anche come valorizzazione della ricchezza e degli stimoli che l’incontro con questa generazione di nonne e nonni, pronti a ri-nascere con i nipoti, ha regalato.

Con Alfio Campana, Sophie Hames, Clara Luiselli, Laura Mola, Cristiana Ottaviano e Luciano Togni

testi di Cristiana Ottaviano

regia di Paolo dal Canto

Hanno collaborato a questo progetto
Cristiana Ottaviano
Cristiana Ottaviano

Docente di sociologia

Laura Mola
Laura Mola

Attrice, performer

Vanni Maggioni
Vanni Maggioni

Insegnante, poeta

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Progetti in corso

Tenerezza e violenza nel maschile

Concerto-conferenza per attraversare il maschile, tra non naturale violenza e, spesso inaspettata, tenerezza

“Tenerezza e violenza nel maschile” rappresenta un progetto artistico-culturale nuovo, costruito con musicisti professionisti che, in un’alternanza di canzoni (prevalentemente di Fabrizio de André e di altri cantautori italiani) e testi letterari e/o scientifici, vuole proporre un’occasione di incontro e riflessione sulla pluriversità dell’universo maschile, attraversando, in esatto equilibrio tra eros e logos, gli stereotipi del maschile, per scoprire, alla fine del viaggio, che la violenza non è naturale e che la tenerezza – spesso celata e/o negata – è un’opportunità, da cogliere, concedere e, soprattutto, concedersi.

Un concerto-conferenza, dunque, che, in 60 minuti, si pone come invito rivolto a donne e, innanzitutto, uomini, per aumentare la consapevolezza dei maschi sulle proprie responsabilità rispetto alla violenza di genere, senza dimenticare quelle capacità, spesso celate, di emozione.

Musiche di:
Alessandro Adami (voce e chitarra)
Carlo Gorio (chitarra)
Maurizio Giannone (percussioni)
Stefano Zeni (violino)

Poesie e testi letterari a cura di:
Cristiana Ottaviano (Università degli Studi di Bergamo).

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Blog

Isotta a Bergamo

28 NOVEMBRE 2018

Mercoledì 28 novembre: nel freddo che sale sereno dal colle al piano, sul confine tra le mura cortesi e lo smarrimento del suburbio, va in scena la seconda tappa del percorso LE RADICI CULTURALI DELLA VIOLENZA, offerta di Public Engagement dell’Università di Bergamo.

Location perfetta (pietre e legno induriti nella resistenza al tempo, ombre nel buio cedevole al grido, platea ammutolita dalla forza della storia) per una performance sublime di Sophie e delle sue marionette, per svelare alle multiformi (nel tempo e nello spazio) declinazioni della storia di Isotta uno sguardo di donna, dolorosamente consapevole “di non avere mai amato me stessa fino in fondo, per amare te, Tristano”. Tragicamente (ed eroicamente al femminile) consapevole di (volere) essere oltre le catene e oltre i destini, di essere chiamata a gridare dal suo antro di lucida follia d’amore l’incitamento vibrante (a tutte le donne, ma anche agli uomini ottusi dal possesso scontato) a – come esplicita Cri nella prefazione al libro di Sophie e Jovica – “ribellarsi, esplorare, desiderare la libertà”.

L’intervento – accorato e piegato a capire/rsi – di un maschio già un po’ plurale delle istituzioni (Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo) ha dato accoglienza al grido – a lungo atteso e curato – di Sophie, già pronto dietro la scena, e ai volti lignei delle marionette; le chiavi di lettura che Elena (Bougleux) e Sara (Bonfanti) – prima e dopo la performance – hanno fornito all’incantata platea, non hanno chiuso un cerchio perfetto, ma hanno aperto nei passi sulle scale verso la notte chiusa l’inciampo improvviso e violento di una domanda eterna: perché?

Romba persistente, come la nenia del tamburino alla chiusura delle mura, l’invito di Isotta: “chiedi, pretendi, ottieni, vivi”.

Isotta: mostraci come fare!

Forse che la speranza muoia? No, se accanto alla violenza denunciata possiamo rintracciare nel maschile di oggi germogli insicuri ma mai negati di tenerezza: è lei che apre all’abbraccio co-evolvente di anime, generi, differenze: restiamo uman*

Appuntamento il 6 dicembre (Auditorium di Piazza Libertà): musica dal vivo, parole dal profondo, lieta resistenza alla barbarie.

Cosa abbiamo fatto

Parole che generano

Evento formativo con performance teatrale – atto unico in 30’ – inserito nel Corso di Perfezionamento “Violenza di genere e bullismo”
Dopo l’esperienza di Parole in movimento, tentiamo una nuova sfida, con una metodologia simile. Rimodulare le stesse, ma anche altre parole, in diverse danze, ma intanto perlustrare progressivamente nuovi universi in altri alfabeti. Così, ancora ricompare sconfinare con inatteso, ma entrano in scena cura e generatività. Scienza, metodo e passione per modalità flessibili di indagine e sperimentazione di forme espressive inedite e, quindi, stimolatrici di attenzioni, promotrici di coinvolgimenti. Si ringrazia per la collaborazione Luigia Calcaterra
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Hanno collaborato a questo progetto
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Progetti in corso

Resti – storie siriane

Una lettura dinamica, alternata a numerose scene recitate e accompagnata da miscele musicali tra il reggae e il cantautorato

La protagonista, Ashma, invita il pubblico a entrare nella sua casa, l’alloggio improvvisato di un campo profughi. Ashma è siriana, è fuggita coi figli da un attacco militare e ora si ritrova ospite a tempo indefinito di una situazione drammatica e irreversibile. Il campo è fatto dei ricordi amari di affetti lontani e perduti, di polvere e sporcizia. A sostegno della lotta di sopravvivenza di Ashma, accorrono gli amabili resti dei defunti ed una carovana di personaggi che condividono con lei il dolore della perdita, la vitalità della rabbia, il bisogno di una liberazione. Ashma libera le sue parole, si lascia andare a sfoghi, allegre divagazioni e canti. Infine si avvicina, mossa dal panico della fine, all’altro: la combattente curda, la dottoressa del campo, la vicina ammattita. L’ Altro è il prossimo che vive nel suo presente. E, come tale, rappresenta il suo tutto.

Hanno collaborato a questo progetto
Elena Corna
Elena Corna

Insegnante, drammaturga, attrice

Laura Mola
Laura Mola

Attrice, performer

Cosa abbiamo fatto

Parole in movimento

Parole vecchie con possibili significati nuovi, parole nuove, inusuali nelle nostre professioni, perché possono darci nuovi sensi

parola e corpo, perché noi siamo nel nostro corpo, noi siamo il nostro corpo e ci serve la parola per dircelo e dirlo.

Evento formativo con performance teatrale.

Offre un’originale occasione di riflessione su alcune parole chiave (sconfinare, leggerezza, bellezza, riconoscimento, inatteso, corpo/biografia….) in relazione all’evoluzione personale e professionale di dirigenti di strutture complesse, di aziende pubbliche e private, responsabili e operatori/trici dei servizi sociali, educativi e culturali.

Si ringrazia per la collaborazione Luigia Calcaterra

Hanno collaborato a questo progetto