8 OTTOBRE 2014
Un percorso formativo per dirigenti dell’ASL di Bergamo
Abbiamo stupito e sconcertato 60 dirigenti dell’ASL di Bergamo. Portavano un desiderio inespresso: andare oltre i perimetri definiti da consuetudini e normative ormai irreggibili di fronte a nuova domande sociali e impeti di cambiamento, di ri-trovamento di sé e del senso del lavoro (individuale e collettivo).
La stimolo iniziale al percorso formativo non è stata una relazione accademica ma una pluralità di suggestioni con una pluralità di linguaggi (musica, danza, teatro, luci, ombre, parola).
Si sono proiettate nell’immaginario collettivo e nel panorama interiore soggettivo cinque
parole ‘in movimento’: sconfinare, bellezza, leggerezza, inatteso, corpo/biografia. Così, si è sollecitata la dinamica riflessiva tra l”essere dentro’ e ‘uscire fuori’, chiamando nei workshop a gruppi la necessità del ri-dare senso condiviso e stimolo motivante ad un lavoro che ha radici nella dinamica tra domanda e risposta, tra bisogno e progetto, tra vision e mission.
Gli inciampi e le titubanze si sono assottigliate; lo spazio dato alla risignificazione del proprio impegno e dei propri ruoli non è stato sufficiente a contenere la febbre del comunicare, insolitamente orientata dal logo all’eros. È stato, quindi, necessario investire in un ‘terzo tempo’ per co-costruire un nuovo pontile, perché ri-partire è necessario.