AMOR CHE MOVE: ogni amore che indaga ed esplora (tra trionfo che oblia e fallimento che rigenera, tra abbracci mancati e abbracci mancanti). Diffrazioni tra pianeti narranti (Dante e la Commedia, Pasolini e Petrolio, Morante e Aracoeli). Forme diverse di Corpo, Linguaggio e Desiderio che toccano i limiti del tempo lineare, dello spazio storico, della corporeità che tras-umana e ris-umana. Una serata di dialogo “alto” con Manuele Gragnolati (spirito errante tra New York, Oxford, Parigi Sorbona, ICI di BErlino), con Vanni Maggioni, Lucia Ferrajoli, Beatrice Gelmi. E anche con Enzo Noris (società Dante Alighieri), la piccola orchestra di Fulvio Manzoni e della sua “Per antiche Contrade”. E Silvana Pradella, che per la Villa cinquecentesca dei Tasso – incantata location – ha ospitato il passaggio di narrazioni e con-testi (eros e logos, come ad Alilo’ si conviene). Eleganza spontanea del dialogo, passione etica dell’estetica, orbite ri-conoscenti di persone e fantasie: una serata di grazia trepidamente pensosa, come la primavera insonne che fuori, poi, ci ha accolto.