Componimento sui generi(S): Calvenzano, 29 aprile 2017
2 MAGGIO 2017
La high road A 35 è deserta; il teatro della comunità del villaggio nella low Begramaschian land si anima di uomini, donne, adolescenti nella sera un po’ dolente della primavera sotto sforzo. Ci ha portato lì l’invito/scommessa di un infaticabile pro-vocatore socio-culturale di narrazioni; come noi in scuola, agorà, strade, sogni, biografie.
Il componimento non è mai uguale alla volta precedente e a quella futura: assorbe atmosfere, misura i perimetri, misura il tragitto – verso l’alto e verso il basso tra l’in e l’oltre – di minuscole mongolfiere che generano domande, incertezze, proiezioni, rivelazioni ed in-fine consapevolezze, da riportare qui con/tra noi perché il passato non diventi destino e il presente non ci divori.
Team sublime stasera; Mauro, Sophie, Luigia in scena, e Lilith-Cri a chiudere la seducente performance e aprire con giovane scioltezza, appassionata competenza ed emozionante esposizione (del sé, del noi, dell’impegno) il dialogo con storie, coscienze, paure pluriverse.
Prima missione di Alilo’ e terza missione dell’Accademia con-vivono: tutt* e ciascun* cellule etiche, sofferenti sognanti, indomabili (al fato e al capitale) generanti nuovi mondi possibili, varchi istituenti per nuove umanità al di là del sipario dei poteri di pietra, pigrizia, interesse e sangue.
In uscita complimenti veri al coraggio di chi ha portato qui una tenda aperta a voci e cuori; battito di lucciole appena accese al di là di una strada sorda e silente. La High (!?) way non ha carburante, finisce nel nulla informe che inquina il tutto proteiforme. Dirci ci salva.