Gilania

Gilania

Un’altra storia (di relazioni)

A partire da un testo che evoca alcune scene evangeliche (diversi incontri di Gesù), la performance vuole rappresentare i vari aspetti con cui la maschilità può configurarsi, sottolineando in particolare quei tratti che non rientrano nel canone della maschilità tradizionale (oggi denominata ‘tossica’), come, ad esempio, la tenerezza e la cura.

Gesù, uomo vissuto a Nazareth 2000 anni fa, è generato maschio e può offrire un nuovo modello di maschilità che parla anche ai giovani uomini del nostro tempo, in un’ottica liberante e salvifica per tutti e per tutte, come l’esperienza gilanica nella preistoria testimonia e che crediamo possibile anche oggi, almeno come orizzonte (utopico) di senso e di direzione verso cui andare.

La produzione teatrale può essere pensata nelle scuole all’interno dell’educazione civica, anche come proposta innovativa rispetto ai temi normalmente affrontati in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne o in contesti più aperti alla cittadinanza come oratori e teatri di quartiere.

Una possibile risposta a domande e attese rispetto a una evoluzione positiva delle relazioni tra i generi, tema chiave per la rigenerazione dell’umanità e il suo rapporto con l’ambiente.

La performance può essere accompagnata da un dibattito condotto da Cristiana Ottaviano (docente di sociologia della cultura presso l’Università degli Studi di Bergamo), affiancata di volta in volta da esperti/e diversi/e, a seconda del contesto e del taglio che si concorda.

Hanno collaborato a questo progetto

Pace e guerra

Concerto-conferenza

In principio era la pace; poi guerrieri e guerre sempre più probabili (e di molte se ne rimuovono motivazioni e responsabilità); e poi il desiderio rivoluzionario della pace da rendere possibile come una gioia che salva.

Argomenti, narrazioni, versi di donne, tessuti con canzoni in frontiera, a dire: “tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere”; “donne e uomini insieme, per abitare la Terra in un respiro grato”.

Musiche di:
Alessandro Adami (voce e chitarra)
Carlo Gorio (chitarra)
Maurizio Giannone (percussioni)
Daniela Savoldi (violoncello)

Poesie e testi letterari a cura di:
Stefania Girelli, Vanni Maggioni e Cristiana Ottaviano.

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Hanno collaborato a questo progetto
Vanni Maggioni
Vanni Maggioni

Insegnante, poeta

Cristiana Ottaviano
Cristiana Ottaviano

Docente di sociologia

La storia di Pongo

La storia di Pongo

Una storia raccontata, cantata, musicata, vissuta

Una produzione 2022 di Alilò futuro anteriore nell’ambito del progetto ‘Povertà educativa qui e ora. Uscirne insieme, non lasciare indietro nessuna e nessuno’ finanziato dagli Istituti Educativi.
Di Lucio D’Abbicco e Cristiana Ottaviano. Con Laura Mola e Giuseppe Jos Olivini.

“…nonnooo… ho conosciuto… PONGO”

“Ma Dafne, cosa dici ? Chi è questo CONGO? Cosa ti ha fatto, dove l’hai incontrato?”

“Nonno, tranquillo! …ho detto P..O..NGO!. È un … mmhh… un “coso” tutto tondo, con due occhi, due orecchie, un naso e una bocca: come me; lì davanti, sai, è diventato proprio come me, ma non era me”…

Forse così potrebbe raccontare a modo suo una bambina al suo nonno l’incontro con Pongo, protagonista di una storia illustrata e rappresentata che ogni volta coinvolge bambine e bambini: perché si fa seguire come un’avventura irrinunciabile, soprattutto in questi tempi del “dopo”, di un “prima” (solitudine, vulnerabilità, reclusione) e di un “poi” e di un “intanto” da inventare: dove per capire ci si espone al mondo, per esplorare il bosco delle alterità differenti da riconoscere e accogliere, per stupirci e riconoscerci somiglianti, insieme uscendo, per desiderio di reciproca umanità, dalla paura dell’incontro: senza gli altri/le altre il vivere non sarebbe una vita insieme.

Hanno collaborato a questo progetto
Cristiana Ottaviano
Cristiana Ottaviano

Docente di sociologia

Laura Mola
Laura Mola

Performer

Pubblicazioni collegate

Scheda tecnica per spazi piccoli

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Parla con Loro

Parla con Loro

Evento teatro-musicale promosso da Alilò futuro anteriore in cui si dipanano le vicende personali e spirituali di tre santi vissuti in diverse epoche: Santa Caterina da Siena, San Giovanni della Croce e San Giuseppe Moscati.
Nei tre monologhi composti da Elena Corna i Santi raccontano di sé, rivelando il loro tormentato percorso spirituale e vocazionale, che mette in luce la dimensione umana e la sua vulnerabile bellezza.
Un viaggio toccante, sottolineato dalle note del contrabbasso, in cerca di un senso profondo del vivere.

Interpreti: Laura Mola
Al contrabbasso: Elena Manenti
Regia, ideazione, scenografie: Respirocobalto
Durata: 60’’
Lightin design e montaggio audio: Simone Moretti
Costumi: Clara Luiselli
Testo: Elena Corna

Hanno collaborato a questo progetto
Elena Corna
Elena Corna

Insegnante, drammaturga, attrice

Laura Mola
Laura Mola

Performer

Componimento sui generi(s)

Performance teatrale – Atto unico in 30’ – con Mauro Danesi, Sophie Hames, Cristiana Ottaviano

Questo lavoro teatrale nasce da una ricerca scientifica (condotta presso l’Università di Bergamo da un’équipe pluridisciplinare) sui temi dell’evoluzione dei generi nel contesto contemporaneo. È indagato il retroterra di quei costrutti culturali, atteggiamenti e assunzioni di ruolo che producono, in conseguenza, discriminazioni, violenze, esercizio distorto del potere, sensi di colpa, mancate consapevolezze sui processi di cambiamento sociale e culturale… necessari a una co-evoluzione del femminile e del maschile, di donne e uomini.
La performance mette in scena e svela ambiguità, ambivalenze, costrizioni, abitudini che precedono e, spesso, producono appartenenze di genere subite come gabbie o destini, e non vissute come personali percorsi di identità evolventi. In tale crogiuolo è possibile percepire il nocciolo duro e buio delle ombre che generano dominio, ma anche gridi/a di luce che da nuove consapevolezze e responsabilità educative possono essere messe in gioco, traversando confini.
Questa proposta artistica e culturale, già sperimentata efficacemente sul tema delle relazioni intergenerazionali – con lo spettacolo “Alilò rinati nonni domani” – coniuga l’indagare per conoscere, il ri-conoscere per comunicare, il narrare per creare. Scienza, metodo e passione si intrecciano in forme espressive inedite e, quindi, stimolatrici di attenzioni e promotrici di coinvolgimenti. Pulsa la compresenza costitutiva di eros e logos che, questa volta, con-sente di affrontare un tema oscuro e profondo (troppo spesso ideologicamente affrontato), quale quello del rapporto tra il femminile e il maschile e dei ruoli di genere. Si esplicitano suggestioni e traiettorie che si prestano anche a prefigurare percorsi formativi, partecipati e creativi, in scuole, associazioni, enti e organizzazioni sociali, contesti lavorativi.

Nello specifico questa performance teatrale è stata più volte proposta all’interno di una struttura artistico-logoica intitolata “Le ombre del buio. Origini (quasi) nascoste della violenza di genere“, preceduto dalla proiezione della video-inchiesta di Alessandra Ghimenti “Il cielo è sempre più blu” e seguita da un dibattito pubblico.

LA PERFORMANCE TEATRALE È FRUIBILE ATTRAVERSO LA RIPRODUZIONE IN VIDEO

Una replica del 2018 è disponibile in video (su richiesta, a pagamento)

Si ringrazia per la collaborazione Luigia Calcaterra

 
Hanno collaborato a questo progetto
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Tenerezza e violenza nel maschile

Concerto-conferenza per attraversare il maschile, tra non naturale violenza e, spesso inaspettata, tenerezza

“Tenerezza e violenza nel maschile” rappresenta un progetto artistico-culturale nuovo, costruito con musicisti professionisti che, in un’alternanza di canzoni (prevalentemente di Fabrizio de André e di altri cantautori italiani) e testi letterari e/o scientifici, vuole proporre un’occasione di incontro e riflessione sulla pluriversità dell’universo maschile, attraversando, in esatto equilibrio tra eros e logos, gli stereotipi del maschile, per scoprire, alla fine del viaggio, che la violenza non è naturale e che la tenerezza – spesso celata e/o negata – è un’opportunità, da cogliere, concedere e, soprattutto, concedersi.

Un concerto-conferenza, dunque, che, in 60 minuti, si pone come invito rivolto a donne e, innanzitutto, uomini, per aumentare la consapevolezza dei maschi sulle proprie responsabilità rispetto alla violenza di genere, senza dimenticare quelle capacità, spesso celate, di emozione.

Musiche di:
Alessandro Adami (voce e chitarra)
Carlo Gorio (chitarra)
Maurizio Giannone (percussioni)
Stefano Zeni (violino)

Poesie e testi letterari a cura di:
Cristiana Ottaviano (Università degli Studi di Bergamo).

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Resti – storie siriane

Una lettura dinamica, alternata a numerose scene recitate e accompagnata da miscele musicali tra il reggae e il cantautorato

La protagonista, Ashma, invita il pubblico a entrare nella sua casa, l’alloggio improvvisato di un campo profughi. Ashma è siriana, è fuggita coi figli da un attacco militare e ora si ritrova ospite a tempo indefinito di una situazione drammatica e irreversibile. Il campo è fatto dei ricordi amari di affetti lontani e perduti, di polvere e sporcizia. A sostegno della lotta di sopravvivenza di Ashma, accorrono gli amabili resti dei defunti ed una carovana di personaggi che condividono con lei il dolore della perdita, la vitalità della rabbia, il bisogno di una liberazione. Ashma libera le sue parole, si lascia andare a sfoghi, allegre divagazioni e canti. Infine si avvicina, mossa dal panico della fine, all’altro: la combattente curda, la dottoressa del campo, la vicina ammattita. L’ Altro è il prossimo che vive nel suo presente. E, come tale, rappresenta il suo tutto.

Hanno collaborato a questo progetto
Elena Corna
Elena Corna

Insegnante, drammaturga, attrice

Laura Mola
Laura Mola

Attrice, performer