100 persone (90 DONNE) hanno riempito la sala della scuola (il teatro è stato negato da timorosi/in-consapevoli ministri del vero mai cercato) per la nostra proposta di performance.
Piccoli inciampi tecnici hanno ritardato l’ingresso in sala. Ma non si sono afflosciate attese, attenzioni, gioia (sì, c’era anche gioia) desiderio di sentire, vedere, dire, dirsi. Forse anche perchè donne e uomini del territorio (donne e uomini dell’ente locale appassionati di glocale) hanno avviato percorsi di consapevolezze e inclusione, forse perchè maschile e femminile interrogano sempre piu coscienze, biografie, avvenire, responsabilità. Lievito di comunità sorprendente, che non si acquieta nel rassegnato imperialismo mediatico-culturale degli ultimi 30 anni: percezione di speranza (il riscatto parte dai margini indomiti di fronte a domande nuove? Il centro sembra correre sul posto, come un corridore allo specchio).
Grande performance della compagnia, avvincente dibattito (non voleva mai finire), condotto da una lilith-docente, tessitrice di fili della ragione ed e-mozioni del vivere. E poi fuori, nei corridoi di un luogo di consegna generazionale decisiva, ancora con-tatti, parole, appuntamenti, accoglienza, convivialità. Futuro anteriore in movimento. E domani si continua…